I prestiti per apprendisti sono finanziamenti di modesta entità che possono essere concessi a lavoratori che sono impiegati con un contratto di apprendistato. Questa formula, tuttavia, può essere impiegata unicamente nel caso in cui il prestito abbia una durata minore rispetto a quella del contratto di lavoro.
Per esempio, se il contratto di apprendistato di un ragazzo scade fra due anni, il prestito che potrà essere concesso durerà al massimo un anno e mezzo. Così facendo, è possibile ottenere il prestito, la cui entità è proporzionale alla durata residua del contratto.
Pro e contro
I prestiti per apprendisti, dunque, sono comodi per chi ha bisogno di una piccola iniezione di liquidità, ma possono essere sfruttati solo nel caso in cui non sia in procinto di scadere il contratto di apprendistato. Vale la pena ribadire ancora una volta che questo contratto di lavoro permette di usufruire solo di somme di entità modesta. C’è, però, un’eccezione che vale la pena di tenere in considerazione: quando il richiedente può usufruire di un garante terzo.
Come funziona il prestito
Il contratto di apprendistato per alcuni punti di vista viene ritenuto a tempo indeterminato, mentre per altri aspetti può essere paragonato ad un accordo a tempo determinato. Questo è il motivo per il quale un apprendista non ha la possibilità di richiedere e ottenere un prestito attraverso la cessione del quinto.
In ogni caso, in genere il credito viene restituito secondo le modalità che si applicano proprio per la cessione del quinto: in altre parole, dalla busta paga del titolare del contratto di apprendistato viene trattenuta ogni mese una quota, che corrisponde alla rata del rimborso.
L’entità della somma non corrisponde a un quinto della retribuzione ma è più bassa. Non è difficile intuirne il motivo, visto che il prestito stesso è di entità limitata: questo vuol dire che gli importi sono inferiori e spalmati nel corso dell’anno.
Come ottenere i prestiti per apprendisti
Sono numerosi gli istituti di credito che mettono a disposizione soluzioni specifiche per i prestiti per apprendisti; in molti casi tale categoria di finanziamento rientra fra i cosiddetti prestiti per lavoratori atipici.
Prima di sottoscrivere un contratto, è sempre conveniente richiedere più preventivi, in maniera tale da valutare diverse proposte ed essere certi di trovare quella più conveniente. Riflettere sulle condizioni previste è fondamentale per i prestiti per apprendisti proprio come accade per qualunque altro tipo di finanziamento.
Per capire se una soluzione sè vantaggiosa o no, quindi, bisogna prestare attenzione al Tag, che rappresenta il tasso di interesse annuo, e al Taeg, che invece corrisponde al costo totale del finanziamento in un anno. Sono questi i due criteri su cui ci si deve basare per capire se valga o meno la pena di richiedere un prestito se si è apprendisti.
Il Taeg di un prestito per un apprendista
È molto importante soprattutto il Taeg, dal momento che il suo valore è comprensivo anche delle spese accessorie senza le quali il prestito non può essere erogato.
È utile ricordare, d’altra parte, che questa tipologia di credito presuppone la sottoscrizione obbligatoria di una polizza assicurativa; questo è un vincolo da cui non ci si può sottrarre, dal momento che l’assicurazione serve a tutelare il creditore – vale a dire la banca che concede il prestito – rispetto al rischio di perdita del lavoro o al rischio di morte di chi ha richiesto il finanziamento.
Fra i gruppi che permettono di scegliere un prestito di questo tipo ci sono BNP Paribas e Credit Agricole, ma anche Intesa Sanpaolo e Agos.
Lascia un commento