Come togliersi da garante di un prestito? Purtroppo capita anche questo, abbiamo dato fiducia ad una persona all’inizio e gli abbiamo fatto da garante, e ora non vogliamo più mettere la nostra garanzia di fronte all’ente che ha erogato la somma, o comunque è semplicemente sopraggiunto un nuovo garante e noi che siamo i garanti vogliamo farci da parte… è possibile pertanto togliersi da garante di un prestito?
Come togliersi da garante di un prestito? Quando è possibile
Non sarebbe possibile per legge eccezion fatta nei casi in cui la banca acconsente a questo nuovo asset all’interno del rapporto contrattuale tra il reale debitore, il garante e appunto l’ente creditore.
Di solito le banche accettano in 2 occasioni:
- quando il garante viene sostituito da un nuovo garante
- nei casi in cui vi è un accordo specifico tra banca, soggetto garante e debitore (un caso potrebbe essere quello in cui lo stesso debitore è in grado di farsi carico autonomamente della restituzione del debito!)
Contratto di Fidejussione: quando il garante si toglie dal rapporto
Abbiamo pertanto capito che il garante può dunque recedere dalla sua posizione di garante, in sostanza recede dal contratto di fidejussione dove garantisce verso la banca sul debitore.
Attenzione però, tutto quanto detto riguarda gli eventuali debiti futuri, quelli pregressi rimangono sempre in capo al garante che potrà liberarsene eventualmente solo ed esclusivamente offrendo la propria garanzia.
Chi non vuole essere più garante di un’altra persona il più delle volte fa anche “bene” a togliersi da questa posizione scomoda, dovete considerare che la garanzia di un prestito lo mette in condizione di poter avere il proprio immobile pignorato dalla banca se le cose non dovessero andare per il meglio.
Come fa il garante a rivalersi contro il debitore?
Se il fideiussore perde i propri beni – es. pignoramento dell’immobile – a causa del debitore ecco che acquisisce in automatico il diritto di rivalsa nei confronti di quest’ultimo. Sono due le azioni che il fideiussore può esercitare in modo da ottenere in ottica di rimborso quanto ha perduto per colpa del debitore inadempiente:
- l’azione di regresso
- l’azione di surrogazione.
Le andiamo a vedere nel dettaglio.
Azione di regresso
L’azione di regresso è in il modo migliore per il garante di ottenere la restituzione delle somme proprio perché attraverso questa azione lo stesso garante si rivolge al giudice affinché quest’ultimo condanni il debitore a restituirgli:
- il capitale versato al creditore;
- gli interessi legali sulle somme che sono state già saldate dal giorno del pagamento. Attenzione però ad una particolarità importante: se il debito principale produceva interessi in misura superiore al saggio legale, ecco che il fideiussore ha diritto a questi fino al rimborso del capitale;
- le spese sostenute.
Il garante inoltre può sempre chiedere il risarcimento dei danni subiti a causa dell’inadempimento del debitore principale. Attenzione perché Il fideiussore deve sempre comunicare in anticipo, al debitore, la somma che sta per pagare al creditore, anche per evitare che questi faccia lo stesso.
Azione di surrogazione
Per quanto concerne l’azione di surrogazione Il fideiussore è surrogato nei diritti che il creditore aveva contro il debitore e pertanto subentra in quelli che sono i diritti del creditore soddisfatto alle sue stesse condizioni.
La surrogazione ha pertanto le seguenti caratteristiche:
- consente al fideiussore di far valere in giudizio, nei confronti del debitore, quelle che sono le garanzie e i privilegi (come l’ipoteca) che sono di competenza del creditore e che supportavano il diritto da lui soddisfatto;
- opera con riferimento a ciascuno dei coobbligati per l’intero.
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